Quando una vendemmia va così, non ti resta che aprire la migliore bottiglia che hai in cantina (Barocco?) per festeggiare… tutto è andato come doveva andare: piogge ricche e ben distribuite da novembre a maggio, inverno mite, primavera ed estate calde, ventilate e con ottime escursioni giorno notte.
Le uve abbondanti, succose, ottimamente colorate, avevano tannini ben maturi, i vinaccioli erano di un “vivo” colore marrone e la buccia dopo leggerissima pressione, lasciava le dita rosso sangue. I vini erano già pronti a novembre, il Frappato era equilibratissimo malgrado i 14 gradi di potenziale alcolico.
La freschezza e la fragranza dei bianchi, eccezionale per zone calde come le nostre… e poi i grandi rossi: Nero d’Avola, Syrah, tutti superiori ai tredici gradi e mezzo, ma tutte con acidità che passavano i 5,50 in ac. tartarico. Parlando con qualche anziano, non ricordava una vendemmia così negli ultimi 30 anni…
È stata l’ultima vendemmia di mio zio, il notaio! Non poteva che finire così… Grazie di cuore! 5*